di Paolo Borgognone

La Ue ci ha dichiarato guerra. La Grecia, oggi, siamo noi. Ai miliardari di Bruxelles e della BCE non sono andate giù tre leggi del governo, ossia quelle, guarda un po’, a contenuto più spiccatamente sociale: reddito di cittadinanza (discutibile in effetti ma un salario minimo garantito ci vuole in epoca di sfruttamento intensivo dell’uomo sull’uomo), decreto Dignità (giustissimo) e quota cento (giustissima).

I miliardari non vogliono cedere ai pezzenti neppure uno strapuntino della loro coperta dorata e, per questo, esigono dai “mercati” la testa del governo giallo-verde, non hanno per niente gradito l’exploit elettorale della Lega alle europee e, ora, passano alla controffensiva. Tutto questo, naturalmente, farà lievitare la Lega dal 34 al 40 per cento e oltre, almeno nell’immediato, e non concorrerà a ripristinare il tasso di fiducia, scivolato a un esiguo 34 per cento, degli italiani nei confronti della Ue.


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Per ora nutriamo, come popolo, soltanto “sfiducia” e “distacco” nei confronti della Ue, nei prossimi anni questi sentimenti di rassegnazione si trasformeranno in odio vero e proprio e, allora, non basterà più una letterina della BCE per rimetterci in riga.

PS lo sapete quali sono le fasce sociali di età che, tutt’oggi, in Italia, manifestano più apprezzamento e fiducia nei confronti della Ue? I 18-24enni (studenti Erasmus Generation illusi dalle opportunità di “divertimento” illimitato” che un “mondo senza confini” schiuderebbe dinnanzi a loro) e gli over-65 (pensionati ex baby boomers terrorizzati dall’ipotesi di un attacco speculativo sui mercati che rischierebbe di ridimensionare il loro patrimonio immobiliare e il loro conto in banca).

Ergo, il dominio dispotico della Ue si fonda alimentando le illusioni dei più giovani e le paure dei più anziani. Le fasce sociali di età comprese tra i 35 e i 54 anni, invece, in un eventuale referendum sulla permanenza dell’Italia nella Ue voterebbero Italexit… Tra qualche anno, quando avranno provato sulla loro pelle le durezze della procedura di infrazione e del lavoro precario e flessibile che rende schiavi, anche gli studenti Erasmus Generation di oggi simpatizzeranno per l’Italexit.

Le illusioni infatti finiscono e la paura è, il più delle volte, una tigre di carta.

Fonte: Paolo Borgognone

Tratto da: www.controinformazione.info


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