Avete presente gli orsetti di gomma? Si quelle caramelle di gommose di cui andavamo sempre matti da bambini e che tutt’oggi impazzano almeno nella cultura americana anche tra gli adulti specialmente con vodka e superalcolici, ma oggi non vogliamo parlare di quest’ultimo aspetto.

Ancora oggi questi dolciumi sono molto in voga e amati dai bambini, ed almeno nella cultura americana, anche tra gli adulti specialmente con vodka e superalcolici; ma oggi non vogliamo parlare di quest’ultimo aspetto.

Se parliamo di caramelle gommose: delfini, orsetti, draghetti in varie forme e colori, non si può far altro che pensare alla gelatina, una sostanza inodore, insapore contenuta in moltissime caramelle, ma siete sicuri di sapere esattamente di cosa si tratta?

Questo ingrediente non è limitato solamente al cibo, certamente è ampiamente utilizzato anche in cosmetici, farmaci e perfino in alcuni campi della fotografia, ma in realtà questa sostanza non è ne affatto bio, ne vegetale, la sua esatta composizione spazia tra scarti industriali come cartilagini, tendini, carne e ossa di animali, insomma lo scarto dello scarto delle lavorazioni alimentari.

Gli ingredienti animali presenti nella gran parte delle caramelle gommose non sono utilizzabili in alcun altro modo.

Secondo New Health Advisor, prendendo l’esempio della famosa caramella statunitense Jell-O, il principale ingrediente di cui è composta non è altri che la “pelle di maiale” il processo per realizzare la gelatina di cui sono composte le caramelle gommose è realizzato tramite l’ebollizione di tutti questi composti animali.


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Gelatine direttamente dal mattatoio, in un processo veloce e redditizio.

L’esatto processo, disposto in questo video è tanto semplice quanto chiaro, d’altronde si può davvero affermare che nell’industria della carneda macello, non si butta davvero via niente.

Dopo un rapido esame di “qualità” dei resti di maiali, mucche e chi può più ce ne metta, questi vengono processati, e sgrassati ad alte temperature nel tentativo di rimuovere completamente il grasso contenuto intorno al 2% circa.

Ma com’è prodotta la gelatina?

Il paragrafo precedente descrive brevemente solo la prima parte della lavorazione. Per eliminare i batteri le parti animali vengono immerse in una soluzione acida per circa 5 giorni, permettendo così di rilasciare il collage. Ossa, pelle e ciò che resta del tessuto sono bollite così che i lavoratori possano estrarre il liquido tramite dei tubi.

“Il liquido viene trasportato attraverso diversi filtri in modo da dividere, ciò che non si era letteralmente sciolto. Successivamente viene fatto evaporare in modo tale da separare il liquido dalla gelatina, per poi successivamente venire trasformato da un’altro macchinaro che lo pressa in vere e proprie sfoglie. In alcuni casi può essere invece macinato direttamente in polvere.”

Sebbene questa lavorazione sia sufficiente a farci pensare due volte prima di consumare una qualsiasi caramella gommosa, sono in molti a sostenere i benefici della “gelatina” al di fuori del campo alimentare. Specialmente in cosmetica.

La gelatina in cosmetica

Grass Fed Girl, un altro portale estero dedicato alla vena salutistica, afferma che sebbene i benefici della gelatina, e in particolar modo del collagene di cui è composta siano evidenti sulla salute e la bellezza della pelle non si possono ottenere benefici da una gelatina processata da animali non sani.

Questo di fatto condanna l’80% dell’intera industria, caramelle gommose o meno.

Prima di utilizzare qualsiasi prodotto contenente gelatina bisognerebbe essere sicuri, anche se non è per niente facile, che gli animali da cui è stata ricavata non hanno subito abusi e che non siano stati allevati in un Lager.

Fonte: www.naturopataonline.org


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